Claudio Malune: 'Di tua carne'
Poetare non è come guardarti.
Soliloqui in versi
sommersi negli incastri di
spiegare la vita,
questo è poetare;
come se la vita, presa com'è
dal radicare altrove i propri termini,
si potesse scrivere o,
nel senso più umano
dell'insegnare a un giovane la crescita,
capire.
( Poesia –
di tua carne si ferisce
l'intelletto! )
Ma guardarti...
Guardarti,
così come presumo deflagri
la certezza del vissuto,
è stormire in fondo a una fronda,
è l'urgenza di crearmi vita
dove vita non prospera,
abbozzare beltà
in giorni caduti freddi.
Guardare te è la sconfitta letta
negli occhi del dissapore, quando
dolore non preme sull'addome
e scrupolose si metton da parte
le bucce dell'età più o meno
sensibile,
spalancando ai sapori
più lieti
qualsiasi senso appagato
d'avvenire.
Poetare non è mai come guardarti:
della tua carne si ciba il mio intelletto!
Poetando s'imita la vita,
la vita,
d'altronde, io
l'assaporo
guardandoti.
(Claudio Malune)
Foto di: Sally Mann