Marlene Kuntz: 'Il Genio (L'Importanza Di Essere Oscar Wilde)'
Il Genio (L'Importanza Di Essere Oscar Wilde)
Mi piacerebbe arrivare
A temere di non essere frainteso
Se solo avessi il genio
Se solo avessi il genio
Mi piacerebbe estrapolare
Dal mio pensiero un contrappeso
Partire dall'ingegno
Per arrivare al genio
Non avere niente da
Dichiarare eccetto che
Il proprio algido genio
Il proprio fulgido genio
Tanto c'è che la falsità
È solo l'altrui verità
Che vorrei prendere
A calci in faccia
Mi piacerebbe disorientare
Senza troppo dare peso
Ai patti col contegno
Se solo avessi il genio
E il buon senso demolire
Così com'è comunemente inteso
Lo fece Wilde il genio
Con il suo caustico genio
Non avere niente da
Dichiarare eccetto che
Il proprio algido genio
Il proprio fulgido genio
Tanto c'è che la falsità
È solo l'altrui verità
Che vorrei prendere
A calci in faccia
Non avere fede in sè è la priorità
Illimitata e indubitabile
Fede che non sa che cosa farsene
Della convalida della comunità
Non avere niente da
Dichiarare eccetto che
Il proprio algido genio
Il proprio fulgido genio
Tanto c'è che la falsità
È solo l'altrui verità
Che vorrei prendere
A calci in faccia
Non avere niente da
Dichiarare eccetto che
Il proprio algido genio
Il proprio fulgido genio
Tanto c'è che la falsità
È solo l'altrui verità
Che vorrei prendere
A calci in faccia
[ NOTE: nella canzone si fa riferimento allo scrittore irlandese Oscar Wilde, 1854-1900 ]
(Album: 'Nella Tua Luce', 2013, dei Marlene Kuntz)