Giorgio Vigolo: 'Settembre'
Settembre
Ho sognato settembre: una strada
scendeva in giri cantabili
fra colli di rosea pietra e di piante.
Beatitudine mia.
M'abbandonavo sull'aria materna.
Dietro le spalle un oro
sereno sentivo dal mare
invisibile.
Al sol cadente i cupi
massi di musco avvolti
parean tenere e pure
materie d'un più lieve
pianeta.
E una luce sui prati erano acque
fini, sorgenti come cielo: senza
peso salivano il colle
e sugli erbosi ammanti
delle grotte facean fulgida l'ombra.
(da 'Conclave dei sogni', 1935)
[ FONTE ]
Giorgio Vigolo (Roma, 3 dicembre 1894 – Roma, 9 gennaio 1983)
[ Poeta e scrittore italiano, esponente della "Scuola Romana". Le sue poesie hanno un gusto barocco e classicheggiante del paesaggio, soprattutto di quello romano. Profondo conoscitore di Giuseppe Gioachino Belli, tradusse "Maestro Pulce " di Ernst T. A. Hoffmann e le poesie di Friedrich Hölderlin. ]