Claudio Malune: 'Dio sa del mare. Il mare sa di te'
Ti ho cercata, inseguita, avuta,
odiata e amata; neppure ancora
ti toccavo che già profumavi di
giorni futuri, di noi due innestati
assieme. Ti ho cercata. Percepivo
nel fiato caldo la febbre salire,
trascendere il viaggio, sentivo già
scendere di una spanna o due la mia
solitudine. Inseguita: m'accampavo
a ogni tramonto. Forse ero io quel
tramonto. Il pensiero innato di te e il
raggiungerti era il mio bivacco, la
coltre a tenda delle mie notti sempre
aperte. T'ho avuta: mai Natura fu più
verace sul mio corpo di uomo! Neppure
il timore della morte ha potuto distrarmi:
ogni lembo di pelle che m'hai concesso
è un punto annotato con affetto
sulla mappa mortale del mio esistere.
Odiata. Dopotutto siamo pagine
strappate con gioia o rancore dal
medesimo inedito tomo: ancora
incompleto, con capitoli scritti a lacrime,
alcuni dolcemente immortali, altri
più o meno acerbi, ancora precoci.
Infine t'ho amata.
Amata.
Dio sa del mare. Il mare sa di te.
Amarti.
Battello che mai più salpa dal porto
agrodolce della speranza, ma vela che
prende vento, controcorrente, dall'attracco
- senz'ancore - dei moli del nostro
vissuto.
(Claudio Malune)
Foto di: Jeff Charbonneau & Eliza French, dalla serie 'Massillon'