Claudio Malune: 'Lo spartito degli echi di campo'
Non do mai del Tu alla fioritura dei gelsi,
l'accolgo sempre con delicati inchini e
foglie ai polsi, sguardo di chi prega solo,
letizia dinanzi un miracolo,
bocca umida di brina.
Prendi i miei occhi, fanne solstizio,
sebbene questa nostalgia ancora non t'acchiappi,
amore, abbassa un po' più le stelle
e contempla meglio: sussurra il mio nome,
lègati a me con due, tre nastri d'edera e
inumidisci le tue labbra con un po'
di pioggia caduta ieri e sabbia soffiata dai
porti.
Il profumo è il mondo;
respiralo prima del tuffo, inspiralo!
Capirai di far parte di un insieme, slègati,
prendi quel momento e rimpiazzalo subito
con un altro, se possibile ancora più intimo e
costante. Pesca una suggestione, barattala, con
un'altra magari più appassionata e dolce.
Nel frattempo che ti perdi rimescolando
i crepuscoli o ribaltando chiarori e albe,
semmai ti sembrasse di star cadendo troppo
in fretta, ricordati che io ti sono dietro, e
che ci penso a te … ci penso a te,
come neve; luce di un meriggio rubata al
mare, che s'abbevera - impavida -
dalle falde dei miei precipizi.
(Claudio Malune)
Dipinto: Edvard Munch, 'Madonna' (1894-1895)
[ CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE CITAZIONI DI EDVARD MUNCH ]