Claudio Malune: 'Tremo, se penso a perché piangi'
Hai assaggiato negli occhi
ancora
il salato del pianto,
velluto: ci ripenso e tremo.
Alle tue iridi truccate di
rosso, deluse. Alle gote, rigate
come rami di larice vessati da
frustate di pioggia e intorno spiriti
a raccogliere in canestri di vento
ad una ad una decine di quelle stille,
come se piangere non fosse un
male di esistere, ma solo un atto di
pura, cosciente, costante vita.
E allora perché tremo?
Vestita di clorofilla,
quando piangi,
dentro sento esplodere così
tanta pena che dolente e
intimo mi s'intorpidisce
il cuore; si fa vuoto fra i rimorsi,
stride in bocca allo stomaco
che quasi pare un campo privato
del raccolto di maggio,
un cielo deflorato di stelle.
(Claudio Malune)
Scultura di: Motohiko Odani