FILM * Porte Aperte: 'Il giudice Vito Di Francesco legge Dostoevskij' (Cit. 1)
" Il condannato capisce tutto. Di tutto si ricorda. C'è un punto che in nessun modo si può dimenticare e non è possibile perdere i sensi, e tutto gira e turbina intorno a quel punto, e così è fino all'ultimo quarto di secondo, quando la testa è già posata sul ceppo e aspetta, e sa, e ad un tratto sente in alto sopra di sè come scricchiola la mannaia. C'è tuttora chi sostiene che la testa continua a vivere ancora un secondo dopo essere stata separata dal corpo, e sa di esserne stata separata. "
(Lettura tratta dal film "Porte Aperte", 1990, di Gianni Amelio, che cita lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij, 1821-1881)
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