Claudio Malune: 'Se io m'ostino a non chiamarla "g....a"'
Nel moto curvilineo
d'apparenza e d'appartenenza,
lei vive.
Nei motti di maggio o dove
esplodono di macerie
le piazze chiuse,
lei vive.
Depositaria di sineddoche e
metaforici ristagni,
d'odori di purezza e stima
dell'adone più tetro,
della sfavillante caduta,
lei esiste.
Lei,
ed in braccio il suo bambino di stracci,
lei.
Fulminante faccia scura
che non s'accontenta di seppellire
neppure la morte,
fingendosi ubriaca.
Matrice di ogni quintessenza,
dei giardini decaduti e
dei vanti obsoleti delle regioni.
Nella povertà di coscienza
lei vive.
Lei ha vissuto e vive.
Se io m'ostino, se io m'ostino a non chiamarla "g....a".
(Claudio Malune)
Scultura di carta di: Cheong-ah Hwang
Tela dipinta con la nicotina di: Ozmo
Immagine tratta dal film "Resident Evil: Apocalypse", 2004, di Alexander Witt
Immagine tratta dal film "Creepshow 2", 1987, di Michael Gornick
Immagine tratta dal film "Cellular", 2004, di David R. Ellis