Claudio Malune: 'Dialogo fra un pensiero ingenuo ed il suo assassino'

"..e come me,
far fatica a capire
se è destino fedele
l'incatesimo dell'arrivo
o il ritorno trafelante,
l'ansia del sicuro incedere
o l'imbolsito diradarsi.
Virtuoso del vento dei gabbiani
isserò le mie vele
e saran le onde del celeste clima
a dirottarmi nel maremoto.
E come me,
lo scampare alla migrazione
delle tue radici,
aprire il senno al mio
rincorrerti e radicare ancora!
Inverno mite,
confusione di foglie
e diamanti grezzi,
ora che m'hai restituito alla vita
ho voto di sete,
e come me
ti riavvicinerai,
cielante..."

"..Come te,
sciocco portantino
di desiderio,
come te,
piccolo e prodigo Narciso.
La spiaggia sarà la tua conchiglia
intarsiata d'alghe,
il polline degli oleandri marini
il tuo déjà vu.
A chi pensi d'insegnare il Mondo
col tuo eremitaggio cruento?
Le labbra che impressioni su carta
non hanno te come loro disegno,
gli occhi di cedro che insegui su carta
han più volte virato il loro risveglio
agli antipodi.
A chi pensi d'insegnare il Mondo,
piccolo Narciso fluttuante?.."

(Claudio Malune)