Claudio Malune: 'Riponi al posto che gli si addice'

Riponi al posto che gli si addice
il mio cuor distante,
accecato di fumo acre,
inebriato di folgore e lapilli,
spezzato come quarzo in un pendolo.
Riponi al suo posto
le spighe del mio campo maggese,
degli orti intinti di verde
e granata
per screzio del sole fra le foglie,
della primavera che si disperde.
Riponi il mio cuore
nell’unico posto in cui può sostare,
smarrendosi,
cascare senza toccar suolo,
nell’invisibilità di un segreto,
violato senza luce…

(Claudio Malune)