Daria Menicanti: 'Tredesín de marz'
Daria Menicanti
Tredesín de marz
Tredici marzo. Per la dolce curva
del bastione, tra specchi di turchino
accolti nell'asfalto, si ripete
la festosa legione dei fiori
annuali, dei minuti giardini,
paradisi per poche ore, concisi
in ciotole d'argilla, di smalto.
La mite schiera già dall'alba offriva
il suo fresco silenzio,
un lungo squillante tappeto.
Ogni anno, a questa data, primavera
che torna, la città
celebra in mezzo alle sue strade avare
di foglia, alle case infinite.
Tredici marzo, e una stagione tutta
intera da vivere. Ore, ore
di sole di vento di cielo.
primavera 1962
(da 'Città come', 1964)
[ FONTE ]
Daria Menicanti (Piacenza, 1914 – Mozzate, 4 gennaio 1995)
[ Poetessa, insegnante e traduttrice italiana. In lei si mescolano il registro sarcastico e ironico e quello più sottile della malinconia. Per Lalla Romano la sua era "una voce nuova, moderna e classica, per niente alla moda, ma libera e anche audace ". ]