Manolis Anagnostakis: 'L'amore è la paura'
Manolis Anagnostakis
L'amore è la paura
L'amore è la paura che ci unisce agli altri.
Quando hanno soggiogato i nostri giorni e li hanno appesi come lacrime
Quando insieme a loro sono morte pietosamente deturpate
Le nostre ultime forme di sentimenti infantili
Cosa trattiene la mano che gli uomini porgono?
Sa stringere con la forza là dove la ragione ci fuorvia
Quando il tempo s'è fermato e il ricordo è stato sradicato
Come un'assurda affettazione al di là di ogni senso?
(E loro tornano indietro un giorno senza una ruga nel cervello
Trovano le loro mogli e i loro figli cresciuti
Vanno nei negozietti e nei caffè del quartiere
Leggono ogni mattina l'epos della quotidianità).
Moriamo forse per gli altri o perché così vinciamo la vita
O perché così sputiamo a uno a uno sui simulacri da nulla
E per un attimo nella loro mente asciutta passa un raggio di sole
Qualcosa come un pallido ricordo di una preistoria animale.
Vengono giorni in cui non sai più su cosa contare
Storie d'amore e imprese finanziarie
Non trovi specchi per gridare il tuo nome
Semplici propositi di vita garantiscono un'attualità
Tedio, nostalgie, sogni, contratti, raggiri
E se penso è perché l'abitudine è più accessibile del rimorso.
Ma chi verrà a trattenere l'impeto della burrasca che scende?
Chi conterà le gocce a una a una prima che muoiano al suolo
Prima che si confondano con il fango come le voci dei poeti?
Mendicanti di un'altra vita disertori dell'Attimo
Cercano una notte inaccessibile i loro sogni putridi.
Perché il nostro silenzio è l'esitazione tra la vita e la morte.
(da 'Stagioni 3', 1951 – Traduzione di Filippo Maria Pontani)
[ FONTE ]
Manolis Anagnostakis (in greco: Μανόλης Αναγνωστάκης) (Salonicco, 10 marzo 1925 – Atene, 25 giugno 2005)
[ Poeta e critico greco, in prima linea nei movimenti di poesia esistenzialista sorti durante e dopo la guerra civile greca alla fine degli anni '40. Fu un leader tra i suoi contemporanei e influenzò la generazione di poeti successiva. ]