Czesław Miłosz: 'Non di più'
Czesław Miłosz
Non di più
Dovrei dire un giorno come ho mutato
Parere sulla poesia e come è successo
Che mi consideri oggi uno dei tanti
Mercanti e artigiani dell'Impero del Giappone
Che componevano versi sui ciliegi in fiore,
I crisantemi e la luna piena.
Se potessi descrivere le cortigiane veneziane
Che stuzzicano con un vinco un pavone nel cortile,
E sgusciare dal tessuto di seta, dalla cintura
Perlata i loro seni appesantiti, la striscia
Rossastra lasciatagli sul ventre dalla fibbia della veste,
Almeno come apparivano al capitano dei galeoni
Giunti quel mattino carichi d'oro;
E se al tempo stesso potessi le loro povere ossa
In un cimitero, dove un grasso mare lecca la porta,
Racchiudere in una parola più resistente dell'ultimo pettine
Che nella polvere sotto la lastra, solo, attende la luce.
Allora non dubiterei. Da una sostanza refrattaria
Cosa si può raccogliere? Niente, tutt'al più la bellezza.
E allora devono bastarci i fiori dei ciliegi
I crisantemi e la luna piena.
(da 'Poesie', Adelphi, 1996 - Traduzione di Pietro Marchesani)
[ FONTE ]
Czesław Miłosz (Šeteniai, Lituania, 30 giugno 1911 – Cracovia, 14 agosto 2004)
[ Poeta e saggista polacco. La sua poesia ha grandi ambizioni formali e una decisa intonazione pessimistica. Nel 1980 gli fu conferito il Nobel con la seguente motivazione: "A chi, con voce lungimirante e senza compromessi, ha esposto la condizione dell'uomo in un mondo di duri conflitti". ]
[ Premio Nobel 1980 ]
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