Boris Pasternak: 'La neve cade'
Boris Pasternak
La neve cade
La neve cade, la neve cade.
Alle bianche stelline in tempesta
si protendono i fiori del geranio
dallo stipite della finestra.
La neve cade e ogni cosa è in subbuglio,
ogni cosa si lancia in un volo,
i gradini della nera scala,
la svolta del crocicchio.
La neve cade, la neve cade,
come se non cadessero i fiocchi,
ma in un mantello rattoppato
scendesse a terra la volta celeste.
Come se con l'aspetto d'un bislacco
dal pianerottolo in cima alle scale,
di soppiatto, giocando a rimpiattino,
scendesse il cielo dalla soffitta.
Perché la vita stringe. Non fai a tempo
a girarti dattorno, ed è Natale.
Solo un breve intervallo:
guardi, ed è l'Anno Nuovo.
Densa, densissima la neve cade.
E chi sa che il tempo non trascorra
per le stesse orme, nello stesso ritmo,
con la stessa rapidità o pigrizia,
temendo il passo con lei?
Chi sa che gli anni, l'uno dietro l'altro,
non si succedano, come la neve,
o come le parole di un poema?
La neve cade, la neve cade,
la neve cade e ogni cosa è in subbuglio:
il pedone imbiancato,
le piante sorprese,
la svolta del crocicchio.
(da 'Poesie', Einaudi, 1960 - Traduzione di Angelo Maria Ripellino)
[ FONTE ]
Boris Leonidovič Pasternak (in russo: Борис Леонидович Пастернак) (Mosca, 10 febbraio 1890 – Peredelkino, 30 maggio 1960)
[ Poeta e scrittore russo, è universalmente noto per il suo primo e unico romanzo, "Il dottor Živago ". Insignito del Nobel per la Letteratura nel 1958, fu costretto dal regime sovietico a rifiutare il premio. ]
[ Premio Nobel 1958 ]
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