José María Álvarez: 'In the sunny side of the street'
José María Álvarez
In the sunny side of the street
Quasi senza rendermene conto,
tanto di ciò che ho amato
mi ha abbandonato...
Libri che mi piacevano e che oggi non sopporto,
posti che una volta
mi interessavano, ore di rapita giovinezza. Persone
care. Io stesso; quelli che sono stato.
Andare a cercarlo? Le
acque di quello specchio non
sono
adatte
a navigare.
Il desiderio, le donne, oh, sono ancora lì. Ma
voglio condividere con loro
quel desiderio?
La passione della Libertà,
nemmeno immaginata quasi da nessuno.
Forse anche il sogno stesso
dell'Arte.
Ma il giorno che contemplo è bellissimo. È bello
questo tramonto sul mare.
E ho dei buoni libri a portata di mano
e musica che mi piace.
E sì, forse è una consolazione:
Non ho svilito la mia vita.
Mi sono rimaste poche persone
che significano qualcosa,
Non ho un paese, non è nemmeno la mia lingua
quella che forse amo di più.
A chiunque mi chieda
Da dove vieni? Dove stai andando?, semplicemente
rispondo:
cammino per il mondo,
sento il freddo della Luna,
e c'è ancora nei miei occhi
la curiosità.
(da 'Sulla delicatezza di gusto e passione', 2006)
[ FONTE ]
José María Álvarez (Cartagena, 31 maggio 1942 – Cartagena, 7 luglio 2024)
[ Poeta, saggista e narratore spagnolo. È traduttore di Konstantinos Kavafis, Friedrich Hölderlin, Robert Louis Stevenson, William Shakespeare, François Villon e Thomas Stearns Eliot. L'opera principale di Álvarez è "Museo delle cere ", un lavoro in corso da molti anni nel tentativo di completare un libro unico e onnicomprensivo. ]