Gilberto Owen: 'Il tuo nome, poesia'
Gilberto Owen
Il tuo nome, poesia
E sapere infine che sei
tu la barca di brezza contro le mie rocce;
e sapere infine che sei tu
il vento di ghiaccio sui miei campi di grano umiliati e irritati:
fragile contro l'altezza della mia fronte,
mortale ai miei occhi,
inflessibile al mio orecchio e schiava della mia lingua.
Nessuno mi ha detto il nome della rosa, l'ho saputo annusandoti,
Vergine amorosa che oggi mi ferisci come un fiore nell'amore donato.
Salire, salire senza sosta da una spina all'altra
e questa sarà la quarantesima spina,
e il tuo enigma sarà sempre così vicino alle mie mani,
ma sempre una brace più in alto,
sempre quella lunga attesa tra guardare l'ora
e guardarla di nuovo un attimo dopo.
E scoprire infine, esangue e desolato,
scoprire che è in me dove eri tu,
perché sei ovunque
e non solo in cielo dove ti ho cercato,
che sei tu, non io, tua e non mia,
la voce che sanguina dalle mie ferite.
(da 'Perseo vinto', 1948)
[ FONTE ]
Gilberto Owen Estrada (El Rosario, 13 maggio 1904 - Philadelphia, Pennsylvania, 9 marzo 1952)
[ Poeta messicano. Fortemente influenzato da Arthur Rimbaud, Thomas Stearns Eliot e dall'estetica d'avanguardia, adattò i loro dettami alla sua originaria formazione barocca costruendo un'opera ricca di riferimenti colti ed esoterici. ]