John Ashbery: 'Certi alberi'
John Ashbery
Certi alberi
Questi sono stupefacenti: accosto
ciascuno al vicino, come se il discorso
fosse una messa in scena silente.
Dandoci stamane casualmente
appuntamento così tanto via
dal mondo quanto in armonia
con esso, io e te
siamo d'improvviso ciò che
gli alberi cercano di dirci
che siamo: che il loro mero esserci
ha significato; che potremo toccare
presto, e amare e spiegare.
E lieti di non avere inventato
noi tale grazia, ne siamo circondati:
un silenzio già colmo di rumori,
una tela su cui affiori
un coro di sorrisi, d'inverno, un mattino.
Posti in una luce sconcertante, e in cammino,
i nostri giorni indossano una tale reticenza
che questi accenti paiono la loro
stessa resistenza.
(da 'Certi alberi', 1956 - Traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan)
[ FONTE ]
John Lawrence Ashbery (Rochester, New York, 28 luglio 1927 - Hudson, New York, 3 settembre 2017)
[ Poeta statunitense. Le sue opere sono caratterizzate da una sintassi fluida, spesso disgiuntiva, un ampio gioco linguistico, spesso intriso di notevole umorismo; e un tono prosaico, a volte piatto o parodico disarmante. Il gioco della mente umana è l'argomento di moltissime delle sue poesie. ]
[ Premio Pulitzer 1976 ]
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