Edmond Jabès: 'Canzone dello straniero'
Edmond Jabès
Canzone dello straniero
Sto cercando
un uomo che non conosco,
che non è mai stato così tanto me stesso
se non da quando lo cerco.
Ha i miei occhi, le mie mani
e tutti quei pensieri
sui relitti di questo di tempo?
Stagione di mille naufragi,
il mare cessa di essere il mare,
diventa l'acqua gelida dei sepolcri.
Ma, più avanti, chi lo sa più avanti?
Una bambina canta al contrario
e regna la notte sugli alberi,
pastorella tra le pecore.
Cava la sete al granello di sale
che nessuna bevanda disseta.
Con le pietre, un mondo si rode
di essere, come me, di nessun luogo.
(da 'Canzoni per il pasto dell'orco', 1947)
[ FONTE ]
Edmond Jabès (Il Cairo, 14 aprile 1912 – Parigi, 2 gennaio 1991)
[ Poeta francese. Figlio di una famiglia ebrea, ricevette un'educazione francese di stampo coloniale. Quando l'Egitto espulse la popolazione di origine ebraica, si rifugiò a Parigi e strinse amicizia con la cerchia dei surrealisti, senza tuttavia mai farne parte. ]
[ Premio Nobel 1958 ]
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