Claudio Malune: 'Toccarti sa di Venere'
Toccarti sa di Venere
Già ricordo il bacio che ti darò domani,
e dopodomani, e domani l'altro ancora.
Perché toccarti, toccarti sa di Venere,
da nient'altro la mia pelle si farebbe
bruciare con più grazia; come se la burrasca si
sposasse col meriggio in fiamme e nient'altro
c'appartenesse oltre questa costante
eruzione di sensi. Toccarti sa di stelle e
pianti sconnessi, vertigini immonde, fulmini
di pioggia sulle tue grazie in armonia coi
giorni. Futuro e presente nella mia bocca
si cercano, come l'oggi anche il domani
trema al pensiero di averti, come se morte
mai dovesse arrivare e acqua di cielo
defluisse i nostri battiti. Perché io già
ricordo il bacio che ti darò domani e
domani l'altro ancora: più forte le tue
labbra chiederanno clemenza, come la
pietà che si domanda a una notte che
tristemente presto finisce, lasciando
all'albeggio i nostri corpi ghermiti.
(Claudio Malune)
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Giovanna Lei, foto abbinata alla poesia 'Toccarti sa di Venere'