Vicente Gerbasi: 'Foresta alla fine del giorno'
Vicente Gerbasi
Foresta alla fine del giorno
La semplice azione del ragno che tesse una stella
nel crepuscolo,
il passo elastico del gatto verso la farfalla,
la mano che scivola lungo la calda groppa del cavallo,
l'odore siderale del fiore del caffè,
il gusto azzurro della vaniglia,
mi fermano al termine del giorno.
C'è un bagliore concavo di felci,
una risonanza di insetti,
una mutevole presenza d'acqua negli angoli sassosi.
Riconosco qui la mia età fatta di suoni selvaggi,
del fuoco dell'orchidea,
dello spazio caldo della foresta,
dove il picchio batte l'ora.
Qui il tramonto inventa un gioiello rosso
una costellazione di lucciole,
una caduta di lucide foglie verso i sensi,
verso la fine della giornata,
dove si incantano le mie ossa selvagge.
(da 'Gli spazi caldi', 1952)
[ FONTE ]
Vicente Gerbasi (Canoabo, 2 giugno 1913 - Caracas, 28 dicembre 1992)
[ Poeta, scrittore, politico e diplomatico venezuelano. Membro del "Gruppo Poetico Viernes", tentò un'indagine sistematica del linguaggio per indagare le peculiarità del paese, evidenziandone i connotati magici e la sua poetica cosmogonia. ]