Claudio Malune: 'Notturne fronde'

Notturne fronde

Una luminescenza in fondo al viale dei castagni

nel viale che porta a questa tana di angeli,

una luminescenza che non è oro ma ne assume le forme,

forse è un ceppo di sterpaglie che arde fra i meli,

forse è un'auto che cerca rifugio nella selva degli amanti,

forse è una stella.

Ti guardo con tenerezza,

mio intimidito ardore,

come se fossi l'ultimo capitolo di una nascita,

come se fossi nembo che s'abbaglia all'orizzonte,

ti guardo con tenerezza,

e con intenerito abbandono inseguo

il tuo respiro fra le coperte del vigneto,

in silenzio, con cautela

nell'attimo che sta passando,

nell'attimo che ti sta assaporando,

in cui calde e vitree t'assaporano

le ultime frange che la luna ti aveva messo indosso.

Dormi,

dormi ancora un po' fra le mie notturne fronde,

mio intimidito ardore,

prima che venga il sole

a rapire i tuoi occhi.

(Claudio Malune)