Konstantinos Kavafis: 'Il pedone'
Konstantinos Kavafis
Il pedone
Spesso, quando guardo giocare a scacchi,
con l'occhio seguo un Pedone
che piano piano si fa strada
fino ad arrivare all'ultima traversa.
Con tale solerzia va verso la meta
che diresti che lì certo inizieranno
i piaceri e le ricompense.
Lungo la strada incontra molte avversità.
In diagonale è sotto il tiro degli alfieri;
le torri lo colpiscono con le ampie
falcate; nelle loro due case
veloci cavalieri cercano
di bloccarlo con l'inganno;
e qua e là con minacce diagonali
qualche pedone, inviato
dal campo nemico, gli taglia la strada.
Ma sfugge a tutti i pericoli
e arriva all'ultima traversa.
Quale trionfo essere arrivato là,
alla terribile traversa finale;
con quale solerzia si avvicina alla morte!
Perché qui il Pedone morirà
e tutti i suoi sforzi a questo solo tendevano.
Per la regina che ci salverà,
per resuscitarla dalla tomba
è caduto nell'ade degli scacchi.
(da 'Tutte le poesie', Donzelli, 2020)
[ FONTE ]
Konstantinos Petrou Kavafis, noto in Italia anche come Costantino Kavafis (in greco: Κωνσταντίνος Καβάφης) (Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1863 – Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1933)
[ Poeta e giornalista greco. Pubblicò 154 poesie, spesso ispirate all'antichità ellenistica, romana e bizantina, percorre, mirando al sublime, i vari gradi di un'esperienza estetica congiunta alla pratica dell'amore omosessuale. ]
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