Pier Luigi Bacchini: 'La passeggiata'
Pier Luigi Bacchini
La passeggiata
È già sera ormai. Camminiamo
per l'aperta piana della collina
sotto il vento.
Di là dalla valle
c'è il colore del tramonto.
Parliamo. Il cane corre avanti
fiuta il terreno
batte i cespugli, in cerca; scompare
in un chiasso di granturco. Sediamo
sulla costa accanto alla quercia. Affiorano
dal suolo tra l'erba e le ghiande
le radici. Da più di cento anni
vive l'albero, segna a distanza
la carraia di confine, e dà riposo
a chi è salito per l'erta. E altri anni
vedrà, dopo di noi; passare tra i rami
i giorni ignoti.
In due scendiamo sotto i boschi,
per i campi, calpestando
il trifoglio fiorito. Sulla frana
t'arresti, al verso della quaglia.
Il tuo cane s'appiatta, in un fremito.
Inutile col vento. C'è un odore
di musco, di legno umido,
come d'autunno, quando sta per piovere.
Fa tuono sui monti. Una crepa di fulmine,
e il tuono. Ora scendono i compagni.
Non si odono le voci: li scorgo parlare
gestire, piccole figure
sull'alto pendio; salutarci
con la mano levata,
chiamare, ridere senza rumore
lievi, remote,
e sopra di loro il cielo
e la luna e il colle antico.
Ecco, giungono. Bacio un viso fresco,
sento i suoi capelli, la voce
dire il mio nome, e nell'aria
disperdersi... Ora torniamo. Si smarrisce
il giorno tra viola e cupo.
Andiamo a fianco a fianco verso casa.
Li guardo allontanarsi per la piana
volti amici, sereni, una sera.
(da 'Poesie 1954-2013', Mondadori, 2013)
[ FONTE ]
Pier Luigi Bacchini (Parma, 29 marzo 1927 – Parma, 5 gennaio 2014)
[ Poeta italiano. La sua poesia indaga l'universo, ne analizza la struttura geometrica, cantando l'infinitamente piccolo e l'infinitamente grande, in una poesia che non è tuttavia priva di una tensione metafisica e di un afflato visionario. ]
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