Lambros Porfiras: 'Le chiese abbandonate'
Lambros Porfiras
Le chiese abbandonate
Vi sono nelle chiese che diroccano
tristi Madonne, pallide immagini,
che solo amano i fiori selvatici,
gigli, ciclamini, anemoni, ginestre.
Come incensieri rustici ed effimeri,
sparsi o legati in semplice ghirlanda,
l'anima loro di fiori effondono
bruciando la vita in impalpabile incenso.
Ahi, chi là si reca con fiori selvatici,
s'apre, appena sfiorata, la porta,
ornata tutt'intorno da nidi,
trapunta da erbe dell'oblio.
S'apre la porta com'è solito
aprirla soltanto il vento,
come fosse la Madonna ad aprirla
con impazienza di dolce madre,
vecchia colpita dai lutti, dimenticata
nella deserta capanna ad aspettare
il ritorno di gente di là dal mare
eternamente oscuro e in tempesta.
(da 'Ombre', 1920)
[ FONTE ]
Lambros Porfiras, pseudonimo di Dimitrios Sypsomos (Kardamyla Chio, 1879 - Atene, 3 dicembre 1932)
[ Poeta greco. Uomo malinconico e solitario, cantò nelle sue poesie l'amore, il mare e la natura greca, le taverne e le cose umili. Simbolista, utilizzò però un linguaggio semplice e musicale, dolce e armonico. ]