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Giovedì 02 Mag 2024
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John Donne: 'Tre volte pazzo'

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John Donne

Tre volte pazzo



Lo so, sono due volte pazzo
perché amo e perché lo dico
in dolenti versi. Ma dov'è
il saggio che non vorrebbe
essere me, se lei non si negasse?
Profondi nella terra
tortuosi percorsi angusti
purificano l'acqua di mare
dei corrosivi sali, cosi pensavo,
avrei alleggerito le mie pene
portandole attraverso
il tormento delle rime.
Dolore che si fa metro non è più tanto crudele,
lo doma chi col verso lo mette in catene.

Ma fatto ciò qualcuno,
per esibire la sua arte, la sua voce,
mette in musica canta il mio dolore.
Per dilettare i molti libera di nuovo
il dolore che nel verso era frenato.
Al dolore all'amore
la poesia si addice -
ma che non sia piacevole da leggere.
Dolore e amore entrambi -:
sono accresciuti da questi canti,
il loro trionfo è fatto cosi pubblico.
E io che due volte pazzo ero,
tre volte pazzo sono.
Chi è solo un poco saggio, è il pazzo vero.


***

The Triple Fool


I am two fools, I know,
For loving, and for saying so
In whining poetry;
But where's that wiseman, that would not be I,
If she would not deny?
Then as th' earth's inward narrow crooked lanes
Do purge sea water's fretful salt away,
I thought, if I could draw my pains
Through rhyme's vexation, I should them allay.
Grief brought to numbers cannot be so fierce,
For he tames it, that fetters it in verse.

But when I have done so,
Some man, his art and voice to show,
Doth set and sing my pain;
And, by delighting many, frees again
Grief, which verse did restrain.
To love and grief tribute of verse belongs,
But not of such as pleases when 'tis read.
Both are increased by such songs,
For both their triumphs so are published,
And I, which was two fools, do so grow three;
Who are a little wise, the best fools be.


(da 'Poesie', 1633)


[ FONTE ]


John Donne (Londra, 22 gennaio 1573 – Londra, 31 marzo 1631)

[ Poeta, religioso e saggista inglese, avvocato e chierico della Chiesa d'Inghilterra. Scrisse sermoni e poemi di carattere religioso, traduzioni latine, epigrammi, elegie, canzoni, sonetti e satire. Considerato come il rappresentante inglese del Concettismo durante il Siglo de Oro, incarnò la reazione all'uniformità dell'epoca elisabettiana e l'apertura al barocco. ]

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