Nikifòros Vrettàkos: 'Un mondo più piccolo'
Nikifòros Vrettàkos
Un mondo più piccolo
Cerco una spiaggia dove possa recintare
un pezzo di orizzonte
con alberi o canneti. Dove, raccogliendo l'infinito,
possa avere la sensazione che: non ci sono macchine
o pochissime; non ci sono soldati
o pochissimi; non ci sono armi
o pochissime, e quelle poche puntano all'uscita
delle foreste con i lupi; o che non ci sono mercanti
o pochissimi
in punti remoti della terra dove
non sono ancora state posate strade asfaltate.
Dio spera che
almeno nei singhiozzi dei poeti il paradiso non cesserà mai di esistere.
(da 'Diario', in 'Poesie scelte - Volume II', 1991)
[ FONTE ]
Nikifòros Vrettàkos, o Nikiforos Vrettakos (in greco: Νικηϕόρος Βρεττάκος) (Krokeès, Laconia, 1 gennaio 1912 - Atene, 4 agosto 1991)
[ Poeta e scrittore greco. Partito per Atene alla scoperta del mondo, ne fu deluso. Prese parte in prima linea alla Seconda Guerra Mondiale e alla resistenza. Espulso dal Partito Comunista per il suo umanesimo di pace, visse in esilio la dittatura dei colonnelli. Tra le sue opere: "Le smorfie dell'uomo " (1940), "L'abisso del mondo " (1961), "Itinerario " (1972), "Protesta " (1974), "Eliotropio pomeridiano " (1977), "La filosofia dei fiori " (1988). ]
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