Boris Pasternak: 'Notte d'inverno'
Boris Pasternak
Notte d'inverno
Non è dato correggere il giorno con sforzi di lampade,
né sollevare alle ombre i veli di gennaio.
Sulla terra è inverno e il fumo dei fuochi non riesce
a raddrizzare le case, che giacciono coricate fianco a fianco.
Panini di lampioni e marzapane di tetti e nero
su bianco nella neve lo stipite della palazzina:
è casa signorile e in essa io sono istitutore.
Sono solo - ho mandato l'allievo a dormire.
Nessuno è atteso. Ma è tirata la tenda.
È tutto cumoli il marciapiede, ingombro il terrazzino.
Ricordo non agitarti! Saldati a me! Credi
e fammi credere che sono un tutt'uno con te.
Di nuovo volto a lei? No, non ne sono turbato.
Chi le ha rivelato i tempi, chi l'ha messa sulla traccia?
Fu quel colpo l'origine di tutto. Quanto al resto
ora, grazie a lei, non me ne importa.
È tutto cumoli il marciapiede. Tra le biforcature della neve
le gelate bottiglie delle lastre di ghiaccio nude, nere.
Panini di lampioni e sul comignolo, come gufo,
nelle piume affondato, un fumo ritroso.
1913, 1928
(da 'Poesie d'amore', 1988 - Traduzione di Evelina Pascucci)
[ FONTE ]
Boris Leonidovič Pasternak (in russo: Борис Леонидович Пастернак) (Mosca, 10 febbraio 1890 – Peredelkino, 30 maggio 1960)
[ Poeta e scrittore russo, è universalmente noto per il suo primo e unico romanzo, "Il dottor Živago ". Insignito del Nobel per la Letteratura nel 1958, fu costretto dal regime sovietico a rifiutare il premio. ]
[ Premio Nobel 1958 ]
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