Olav H. Hauge: 'Ho tagliato il grande melo'
Olav H. Hauge
Ho tagliato il grande melo
Ho tagliato il grande melo
davanti alla finestra.
Mi bloccava la vista, questo era un motivo,
anche d'estate la stanza era buia,
e poi al mercato della frutta non volevano
più le sue mele.
Ho pensato a cosa avrebbe detto mio padre,
gli piaceva quel melo.
Ma l'ho tagliato.
Tutto è diventato più luminoso,
posso vedere tutto il fiordo
e seguire meglio ciò che accade
in tutte le direzioni,
la casa ora è più visibile,
è meglio esposta.
Non voglio ammetterlo,
ma mi manca il melo.
Non è più come prima.
Ci proteggeva dal vento
e ci dava buona ombra,
il sole filtrava tra i rami fino al tavolo,
e la notte mi sdraiavo
ad ascoltare il fruscio del fogliame.
E le mele,
non esistono mele migliori in primavera,
hanno un sapore così aromatico.
Mi fa male ogni volta che vedo il ceppo,
quando sarà marcito lo scaverò dal terreno
e lo taglierò per farne legna da ardere.
(da 'Chiedi al vento', 1971)
[ FONTE ]
Olav Håkonson Hauge (Ulvik, 18 agosto 1908 – Ulvik, 23 maggio 1994)
[ Poeta e traduttore norvegese. Giardiniere, uomo di grande cultura, tradusse in lingua nynorsk William Blake, Bertolt Brecht, Paul Celan, Friedrich Hölderlin e Sylvia Plath. La sua è poesia modernista, che invade il territorio della poesia concreta. ]