Jaime Labastida
La realtà e il sogno
Un forte turbamento domina le mie parole.
Per me, tu sei sempre una ragazza.
Dentro me, ospito un nido di fantasmi,
un letto di cicale, quasi un cielo infantile.
Toccandoti i seni, giocavamo a essere bambini.
Ridi. Sfioro appena le tue palpebre.
Mi guardi innocente.
Ti bacio la bocca e il tuo mistero si spalanca,
avido di abbracci.
Il mio corpo si apre a croce.
Le nostre mani si stringono.
Il tuo cuore palpitante sfoglia i miei battiti.
Dicono sia questo la felicità.
Io ti stringo,
ti stringo.
Siamo due animali confusi,
crocifissi l'uno nelle braccia dell'altra.
L'antico sogno azzurro si infrange.
C'è qui la vita, bella e difficile.
(da 'El descenso', 1960)
[ FONTE ]
Jaime Mario Labastida Ochoa (Los Mochis, Sinaloa, 15 giugno 1939)