Julio Cortázar: 'Restituzione'

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Julio Cortázar

Restituzione



Se della tua bocca non so che la tua voce
E dei tuoi seni solo il verde o l'arancione delle tue bluse,
come posso avere la presunzione di avere di te
più della grazia di un'ombra che passa sull'acqua.
Nella memoria porto gesti, la moina
che tanto felice mi faceva, e questo modo
di restartene in te stessa, con il curvo
riposo di un'immagine d'avorio.
Non è gran cosa questo tutto che mi resta.
In più opinioni, collere, teorie,
nomi di fratelli e sorelle,
l'indirizzo postale e il numero del telefono,
cinque fotografie, un profumo di capelli,
una pressione di mani piccole fra le quali nessuno direbbe
che mi si nasconde il mondo.
Questo tutto me lo porto senza sforzo, perdendolo poco a poco.
Non inventerò l'inutile menzogna della perpetuità,
meglio passare i ponti con le mani
piene di te,
tirando via a piccoli pezzi il mio ricordo.
Dandolo alle colombe, ai fedeli
passeri, che ti mangino fra canti, arruffio e svolazzi.


(da 'Pameos y Meopas', 1971 – Traduzione di Gianni Toti)


[ FONTE ]


Julio Cortázar, all'anagrafe Julio Florencio Cortázar Descotte (Ixelles, 26 agosto 1914 – Parigi, 12 febbraio 1984)

[ Poeta, scrittore, critico letterario, saggista e drammaturgo argentino naturalizzato francese, maestro del racconto, particolarmente attivo nei generi del fantastico, della metafisica e del mistero. ]


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