Boris Sluckij: 'Il poeta'

Stampa

Boris Sluckij

Il poeta



Molto sconnesso.
Molto smemorato.
China cupo la testa sgraziata,
si offende e ammutolisce
e, come pane secco, si imbibisce
del tè dei suoi pensieri poco allegri.

Silente, meditante, mesto, triste,
fiacco nelle amicizie,
a socializzare – ostico.
Ogni suono gli fuoriesce di gola
con una sorta di scrocchio.

Qualcosa vezzeggia e accumula.
Una scintilla, dentro, gli balugina.
Se si accalora, incattivisce.
Tra un poco dice.
Tra un po' dirà quella certa parola
che, trasportando da maligna ispirazione,
lettera per lettera ha assemblato.

Su ogni cosa, appunto, ha risparmiato
per fare uscire una parola novella.
Eccola avvitata o coltivata – e con quella
egli qualcosa ha illuminato, espresso.
Diventerà più buono, adesso.


(da 'Il sesto cielo e altre poesie', Passigli, 2013 - Traduzione di Alessandro Niero)


[ FONTE ]


Boris Abramovič Sluckij (in russo: Борис Абрамович Слуцкий) (Slavjansk-na-Kubani, 7 maggio 1919 – Tula, 23 febbraio 1986)

[ Poeta russo, studiò a Char'kov e a Mosca. Ebbe formazione giuridica e letteraria. Allo scoppio della guerra contro i nazisti, partì volontario per il fronte, dove fu ferito. Ricoprì l'incarico di commissario politico e fu anche corrispondente per i giornali. La sua è una poesia fortemente prosastica, vicina al linguaggio parlato. ]

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione proprio. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” ed attribuibili a Facebook, Twitter, Pinterest, Google, etc. Se accedi ad un qualunque elemento sottostante o chiudi questo banner, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie, in genere e nel sito e, sapere come disabilitarne l’uso, leggi l'Informativa sull’uso dei Cookie. Informativa Privacy e uso Cookie.

Accetto i Cookie da questo sito.

EU Cookie Information