Marina Cvetaeva: 'Indizi terrestri - VII (i capelli)'

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Marina Cvetaeva

Indizi terrestri - VII (i capelli)


Mossa insinuante dei capelli
in lungo e in liscio, in fulgido –
longitudinale stupore

sul blu notturno, sul manto
corvino. A volontà e piano, lungo
lo stordimento – con il palmo.

Mio tenero! Non ingannarti!
Così si accarezza un pensiero
cattivo: addio – distacco –

ultimo scricchiolio degli scalini…
Così si accarezzano le spine
della rosa… Ti ferirai la mano!

Molto mi è noto della vita
delle mani. Fissità ostinata
di luminosi archi –

tutta la tua ostica struttura
indago: pece che geme
sotto la pressione.

Mi fa pena la tenace
tua mano: in fulgido
i capelli e già, ecco, oltre

l’orlo gli occhi… È ricacciato indietro
il pensiero molesto: del mattino
l’ossessione – via, sotto il cranio!


Marina Ivanovna Cvetaeva (Mosca, 8 ottobre 1892 - Elabuga, 31 agosto 1941)

[ Poetessa e scrittrice russa. Divenuta una delle migliori voci del Simbolismo russo, fu invisa al regime stalinista. Esule a Berlino e Parigi, tornò in patria nel 1939 alla ricerca del marito, fucilato dall'NKVD e della figlia, prigioniera in un campo di lavoro. Disperata e isolata, si uccise nel 1941. ]

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