Adam Zagajewski
Io
È piccolo e invisibile come i grilli
ad agosto. Come tutti i nani ama
agghindarsi e cambiarsi. Abita tra
blocchi di granito, in mezzo a verità
utili. Riesce a stare persino sotto
un cerotto, o una benda. Non lo troveranno
i doganieri e neppure i loro superbi cani. L'io
si nasconde tra gli inni e i partiti.
Pernotta sulle Montagne Rocciose del cranio.
Eterno fuggiasco. E me, io
sono in lui nell’inquieta speranza di aver
trovato infine un amico. Ma egli
è solitario, così diffidente da non
ricevere nessuno, me compreso.
Agli eventi storici aderisce
come l’acqua a un bicchiere. Anche una brocca neolitica
potrebbe contenerlo.
E insaziabile, vuole nuotare
negli acquedotti, ha fame di recipienti sempre nuovi,
gradirebbe uno spazio senza pareti,
vorrebbe dissolversi, dissolvere. Poi svanisce,
come la sete, e nel silenzio di una notte
di agosto si sentono solo i grilli
che parlano pazienti con le stelle.
(da 'Andare a Leopoli e altre poesie', 1985 – Traduzione dii Krystyna Jaworska)
[ FONTE ]
Adam Zagajewski (Leopoli, 21 giugno 1945 – Cracovia, 21 marzo 2021)
[ Poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con "Komunikat ". Nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002. ]
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