Alfonso Gatto: 'Vivi'

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Alfonso Gatto

Vivi



Una casa da nulla, ma ragazza alle persiane
e il meriggio era dolce di vivere,
d'aver speranze e paure.

Il meriggio era vapori che lavorano
e gli uomini del canale
che mostrano il bianco degli occhi, ma vivi.

Una casa da nulla pareti accostate
fragile ma viva,
e sera che lascia aperta la porta
e s'ode la fontanina
s'ode la lampada apparsa sulla tovaglia.

Non venga la notte, non venga la morte
degli oziosi re di pietra,
non venga la legge delle paure.
Chi vive è leggero,
è stanco in tutto il mondo.

Chi vive è senza gloria.


(da 'Amore della vita', 1944)


[ FONTE ]


Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976)

[ Poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di "Campo di Marte", la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere. ]

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