Salvatore Quasimodo: 'Oggi ventuno marzo'

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Salvatore Quasimodo

Oggi ventuno marzo



Oggi ventuno marzo entra l'Ariete
nell'equinozio e picchia la sua
testa maschia contro alberi e rocce,
e tu amore stacchi
ai suoi colpi il vento d'inverno
dal tuo orecchio inclinato
sull'ultima mia parola. Galleggia
la prima schiuma sulle piante, pallida
quasi verde e non rifiuta
l'avvertimento. E la notizia corre
ai gabbiani che s'incontrano
fra gli arcobaleni: spuntano
scrosciando il loro linguaggio
di spruzzi che rintoccano
nelle grotte. Tu copri il loro grido
al mio fianco, apri il ponte
fra noi e le raffiche
che la natura prepara sottoterra
in un lampo privo di saggezza,
oltrepassi la spinta dei germogli.
Ora la primavera non ci basta.


(da 'La terra impareggiabile', Mondadori, 1958)


[ FONTE ]


Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968)

[ Poeta e traduttore italiano, esponente di rilievo dell'Ermetismo. Essenziale ed epigrammatico, ha temperato gli influssi originari in un linguaggio poeticamente sempre più autonomo, che libera un'intensa sensualità in trepide visioni. Premio Nobel per la letteratura 1959 "per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi". ]


[ Premio Nobel 1959 ]


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