" Il volto una lastra di rame lucidato, con rilievi bruniti a sagomargli il naso e il mento a furchidda. Nella mano che quello gli porse si vedevano le vene scorrere sottopelle, gonfie e scure come radici. Dentro gli occhi a lampadina nascondeva il dolore di un bambino pentito di essere diventato grande. "
(Salvatore Niffoi, 1950, dal romanzo 'Ritorno a Baraule', 2007)
Salvatore Niffoi (Orani, 1950)