Claudio Malune: 'Ho conosciuto la tua pelle'

Ho conosciuto la tua pelle
nell’estasi del sole.
Ricordi che bellezza
nell’intonacar la caligine
con spicchi di latenza?
Ho spalancato l’equinozio
per diradarne il respiro ventoso,
ma la tua pelle
rastrellata di quarzi
ha porcellana,
per me che ti sfioro come orchidea.
Oh, albicocca e miele,
fili d’azalee
che cingono zanne d’avorio
rubate alla vita,
ogni peccato
è balcone del proprio palazzo decadente,
ma io ho conosciuto la tua pelle,
nell’estasi del sole.

(Claudio Malune)