José Hierro: 'Passato'

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José Hierro

Passato



Ora che torna la sera
d'argento e grigio, ora che ho
innanzi agli occhi, nella mia lingua,
il colore, il sapore del tempo,
ora, infine, quanto dolorosamente,
quanto limpido, esatto, lo vedo!
Sembra che sulla terra io cammini
assistendo alla mia sepoltura,
che sono appeso al presente
come un occhio gigantesco,
contemplando tutta la mia vita,
che fa nido nel mio stesso corpo.
Io, dal di fuori della carne,
impassibilmente lo vedo.
Muove il mio corpo sulla riva.
Si ferma (no: mi fermo).
Gioca o si stende tra rocce
e s'addormenta, mentre lo veglio,
senza che possa destarlo
dai suoi inganni e dal suo sonno.


(da 'Terra senza di noi', 1947 – Traduzione di Oreste Macrì)


[ FONTE ]


José Hierro del Real (Madrid, 3 aprile 1922 – Madrid, 21 dicembre 2002)

[ Poeta spagnolo della generazione detta "sradicata", fu influenzato dalla poesia di Gerardo Diego. Incarcerato per quattro anni dopo la guerra civile, divenne araldo della "poesia testimoniale", passando nel tempo a temi esistenziali. ]


[ Premio Miguel de Cervantes 1998 ]


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