Erika Burkart: 'Vento'

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Erika Burkart

Vento



Nomade venuto da lontano, ignaro di noi,
il vento, l'elemento a me più estraneo,
finché il flutto si placa nell'onda.
Un tempo, al momento dell'alta marea,
quale abbaglio sulla soglia;
pareva invalicabile; all'interno
lo spazio il mondo.
Tu m'hai amata,
io ti ho amato –
amore: polvere che volteggia su di noi
nel chiarore del giugno, quando verdi colline e cielo alto
ci offrono
quello che noi non cogliamo.

Non mancata l'ora,
in cui riposa la mia memoria,
si congela, si acceca, si risveglia,
sa vedere la quotidianità del dì e della notte,
elementare
sotto il tuo respiro, o nomade.
Anche quando ti scateni
in folate di grandine
ti volano incontro gli uccelli del mattino.


(da 'Movimento lento', 2002 - Traduzione di Nino Muzzi)


[ FONTE ]


Erika Burkart (Aarau, 8 febbraio 1922 – Muri, 14 aprile 2010)

[ Poetessa e scrittrice svizzera. Attenta osservatrice della natura, dal suo eremo di Haus Kapf a Murimoos coglieva gli elementi naturali per filarli in un tessuto di pensieri e visioni metafisiche. ]

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