Pedro Salinas
XXIII. Io non posso darti di più
Io non posso darti di più.
Non sono più di quello che sono.
Ah come vorrei essere
sabbia, sole in estate!
Che ti sdraiassi
rilassata a rilassarti.
Che mi lasciassi
il tuo corpo quando te ne vai, orma,
tenera, tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
su di te, il mio bacio lento:
colore,
dalla testa ai piedi
bruno.
Ah come vorrei essere
vetro, o stoffa o legno
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
e nacque a tremila chilometri!
Essere
la materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni
e che vedi già senza guardare
vicino a te, le cose
- collana, boccetta, seta antica -
di cui, quando senti la mancanza
chiedi: "Ah! dov'è?"
Ah come vorrei essere
un'allegria fra tutte,
una sola, l'allegria
di cui ti rallegri tu!
Un amore, un amore solo:
l'amore di cui tu ti innamoreresti.
Però
non sono più di quello che sono.
(da 'La voce a te dovuta', 1933)
[ FONTE ]
Pedro Salinas y Serrano (Madrid, 27 novembre 1891 – Boston, 4 dicembre 1951)
[ Poeta spagnolo appartenente alla "Generazione del '27". "La voce a te dovuta ", "Ragione d'amore " e "Lungo lamento " formano una trilogia poetica sull'amore per Katherine Prue Reading, docente americana, interrotto dopo il tentato suicidio della moglie Margarita. ]
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