Katerina Anghelaki-Rooke
Amore, la crudele disperazione
Il mattino apre di nuovo
le fosse dei suoi doveri
sopra è appesa
ciascuna fine
strisce appiccicate
le mosche della nostra sensibilità
gli esilissimi insetti
del nostro decadimento.
Ma l'amore è
la più crudele disperazione
non contiene la sua fine
come tutte le cose consolanti
della natura.
Sopravvive prima della redenzione
come se non esistesse redenzione
come se la fine fosse solo
l'inizio della sofferenza...
Ah! Non faccio più niente
perché si levi di nuovo
la brezza della mia esistenza
solo ammirando la perfetta
geometria del tempo invisibile
che aspetta tu lo attraversi
io vengo a una morte impetuosa
vicino a te
e chiamo luce
l'ala nera che mi sfiora.
(da 'Poesia', n° 357, Marzo 2020 - Traduzione di Nicola Crocetti)
[ FONTE ]
Katerina Anghelaki-Rooke (in greco: Κατερίνα Αγγελάκη-Ρουκ) (Atene, 22 febbraio 1939 – Atene, 21 gennaio 2020)
[ Poetessa e traduttrice greca. Le sue poesie, con una costante meditazione sulla morte, trattano la relazione tra l'essere umano e la natura, la ricerca esistenziale femminile, l'esperienza di essere donna in una società tradizionale, con un linguaggio semplice e colloquiale. ]