René Guy Cadou: 'La poesia'

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René Guy Cadou

La poesia



Ti cerco sotto le radici del mio cuore
come un bambino dall'intelligenza ritardata che ha paura
di entrare in acqua e parla da solo e agita le mani
«Dio mio, fa' che quest'acqua non mi schiacci come il Tuo Mulino»
Io indugio risoluto presso i colchici e i salici
Lasciami guardare da sopra la tua spalla
la strada luccicante e l'erba verde
senza desiderare mai altro che questo
Ma Dio che non sentiva l'amore da quell'orecchio
«Tu scenderai fino al fondo di te e io guarderò
il tuo andare e venire. Tu dovrai trovare
nell'acqua dei miei sguardi la nocciola caduta»
Gli occhi vaghi come una guardia di frontiera
di fantasticherie malate e sensi rovinati
immergo con dolcezza le mani nella luce
senza pensare un istante a ritrarle
perché mi piace aiutare un corpo che si avventura
e cerca là la sua forma prediletta
lo spettacolo di un'anima cieca che sussurra
lungo il muro di pietra dell'eternità.


(da 'I sette peccati capitali', 1949)


[ FONTE ]


René Guy Cadou (Sainte-Reine-de-Bretagne, 15 febbraio 1920 – Louisfert, 20 marzo 1951)

[ Poeta francese. Ragazzo malinconico, portò quella sua nostalgia nella sua poesia. Tra i suoi temi la vita, l'amore, la fraternità e il ricordo dell'infanzia vista come un tempo felice. ]

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