Claudio Malune: 'La fine si porta tutto appresso'

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La fine si porta tutto appresso



Rivestita di porpora austerità
e amabile rovina,
tu vivi,
nei miei giochi
assonnati e notturni.
Ciminiere sfregano di nembostrati
i colli del nevaio,
bianchi come un pensiero
vergine,
illibati
come poco prima che divenissi
Venere e fiamme.
Ah,
eppure incolpi me
per la tristezza che nutri
e coltivi.
No,
amore mio,
no.
I bastimenti di polvere non lasciano lapilli,
né epigrafi
fra le onde indemoniate.
Le increspature
sono il dono che ha il mare
per spiarci.


(Claudio Malune)




Foto: bittertaste, 'solitaire'




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