Peter Orlovsky
Poesia lumaca
Fammi la tomba a forma di cuore così simile a un fiore che si arieggi
in libertà e appaia bella.
Tomba radici per cuscino, spuntano dalla tomba e oscillano alle
nubi gonfie.
Orecchio si avvicina al sottostrato del muschio feltro verde e suono
di gocciolio di pioggia attraversa quello strato
giù fino alle radici che mi faranno il solletico all’orecchio.
Tomba di fieno, bisogna tagliarmi le dita dei piedi e allora marciano
via in curva sonora o
Tomba di immondizie, un mucchio alto sulla mia testa, sangue presto
mi colerà nell’orecchio-
nessuna scelta se non la tomba, allora gatto e pecora sono
margherite diventate.
Il treno mi rimboccherà la tomba, il mio fiato esalerà gentil vapore
tra ruote e rotaie.
E allora gattino con cordino e pallina, salta su questo tumulo così
morbido e grazioso
E allora le mie dita dei piedi possono arricciarsi e diventare lumache e
andarsene curiose per i fatti loro.
Peter Orlovsky (New York, 8 luglio 1933 – Barnet (Vermont), 30 maggio 2010)