Carlos Edmundo de Ory: 'A te che mi ispiri obbedisco e desidero'

Stampa

Carlos Edmundo de Ory

A te che mi ispiri obbedisco e desidero



A te che mi ispiri obbedisco e desidero
la tua invisibile fuga e il tuo randagio arrivo
dall'intima culla del ritmo tu mi chiami
portandomi la conchiglia della profondità.

Sono senza fine senza fine i diluvi caduti
cuori che puntuali gustarono il loro aroma
qui serbano ancora le parole perdute
e io compongo un verso di conoscenza e perdono.


(da 'Poesia [1949-1969]', 1970)


[ FONTE ]


Carlos Edmundo de Ory (Cadice, 27 aprile 1923 – Thézy-Glimont, 11 novembre 2010)

[ Poeta, saggista, epigrammista e aforista spagnolo, esponente del Postismo, sintesi delle avanguardie del '900. Figlio del poeta modernista Eduardo de Ory, dopo aver viaggiato per l'Europa si stabilì ad Amiens come bibliotecario della Maison de la Culture. ]


[ CLICCA QUI PER LEGGERE ALCUNE CITAZIONI DI CARLOS EDMUNDO DE ORY ]

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione proprio. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin” ed attribuibili a Facebook, Twitter, Pinterest, Google, etc. Se accedi ad un qualunque elemento sottostante o chiudi questo banner, acconsenti all'uso dei cookie. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie, in genere e nel sito e, sapere come disabilitarne l’uso, leggi l'Informativa sull’uso dei Cookie. Informativa Privacy e uso Cookie.

Accetto i Cookie da questo sito.

EU Cookie Information