Olga Orozco: 'Canti a Berenice, VI'

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Olga Orozco

Canti a Berenice, VI



Non hai mangiato il loto dell'oblio
- l'omerico privilegio degli dei –,
perché sapevi già che chi dimentica diventa un oggetto inanimato
- abbandonato alla risacca o relitto alla deriva -
all'estro del capriccioso mare delle altre memorie.
E così hai frugato un giorno nel tuo deposito di ombre
e hai annodato di nuovo con teneri lacci piccole ossa disperse,
tessuti innamorati del sapore della pioggia,
viscere dolci come arnie soprannaturali per l'ape regina,
denti che furono lupi nelle steppe della luna,
unghie che furono tigri nella profonda giungla imbalsamata.
E hai avvolto tutto in questo sacco di carbone stellato
che hai scagliato fino a qui, come da un treno in corsa,
e che in qualche luogo ha lasciato un buco attraverso cui ti aspirano
e dove devi tornare.


(da 'Canti a Berenice', 1977)


[ FONTE ]


Olga Orozco, vero nome Olga Noemí Gugliotta (Toay, 17 marzo 1920 – Buenos Aires, 15 agosto 1999)

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