Federico García Lorca: 'Se le mie mani potessero sfogliare'

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Federico García Lorca

Se le mie mani potessero sfogliare



Pronuncio il tuo nome
nelle notti buie,
quando gli astri vanno
a bere alla luna
e dormono gli alberi
delle foreste cupe.
Ed io mi sento vuoto
di passione e musica.
Orologio impazzito che canta
morte ore antiche.

Pronuncio il tuo nome
in questa notte buia,
e il tuo nome suona
più lontano che mai.
Più lontano delle stelle,
più dolente della pioggia quieta.

Ti amerò ancora
come allora? Quale colpa
ha il mio cuore?
Se si alza nebbia
quale nuova passione m'attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!

Granada, 10 novembre 1919


(da 'Libro de poemas', 1921)


[ FONTE ]


Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936)

[ Poeta, drammaturgo e regista teatrale spagnolo. Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, figura di spicco della cosiddetta "Generazione del '27", partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della Guerra Civile, fucilato dai franchisti. ]

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