Paul Celan: 'Grata di parole, III'

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Paul Celan

Grata di parole, III



Occhio tondo tra le sbarre.

Palpebra, sfarfallante animale,
voga verso l'alto,
fa passare uno sguardo.

Iride, natante, opaca e senza sogni:
sarà prossimo, il cielo, grigio-cuore.

Storta, nel beccuccio di ferro,
la scheggia fumigante.
Al senso che la luce prende
tu indovini l'anima.

(Fossi io come te. Tu come me.
Non sottostammo forse
al medesimo vento?
Siamo estranei.)

Pavimento. Sopra,
l'una accanto all'altra, le due
pozzanghere grigio-cuore:
due
bocconi di silenzio.


(da 'Poesie', Mondadori, 1998 - Traduzione di Giuseppe Bevilacqua)


[ FONTE ]


Paul Celan, nato Paul Antschel (Cernauți, 23 novembre 1920 – Parigi, 20 aprile 1970)

[ Poeta rumeno di origine ebraica, nato nel capoluogo della Bucovina settentrionale, oggi parte dell'Ucraina. Tormentato da crisi di angoscia, dopo numerosi ricoveri in cliniche psichiatriche, si uccise gettandosi nella Senna. ]

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