Attila József
Ti benedico con tristezza, con allegria
Ti benedico con tristezza, con allegria
temo per te con tutto quello che ho di amabile
ti custodisco con le palme che implorano
coi campi di grano con le nuvole.
Il tamtam dei tuoi piedi è una musica fatale
il muro che ti ho eretto contro è un crollo eterno
oscillo sull'orlo dell'abisso
nel tuo respiro io mi avviluppo.
Che tu m'ami o non m'ami fa lo stesso
che ti compenetri cuore a cuore,
ti vedo ti sento e ti canto
con te rispondo a Dio.
All'alba il bosco si sgranchisce
mille braccia aumentano si distendono
staccano la luce del cielo
per adagiarla sul cuore innamorato.
(da 'Non ho padre né madre', 1929 - Traduzione di Edith Bruck)
[ FONTE ]
Attila József (Budapest, 11 aprile 1905 – Balatonszárszó, 3 dicembre 1937)
[ Poeta ungherese, incompresa voce del proletariato. Studiò lettere e filosofia a Szeged, Parigi e Vienna; fu redattore della rivista letteraria Szép Szó. Il tono della sua lirica è dato dalle amare esperienze dell'infanzia e della giovinezza e dalla sua adesione al socialismo. ]
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