Luigi Fallacara: 'Febbraio'

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Luigi Fallacara

Febbraio



Odorano le stelle di febbraio
se al crudo del rovaio
il calicanto nella notte esala.
Una goccia di miele,
una goccia di cera
sopra ramaglia nera
chiama l'ape fedele.
Ah, quel filo d'aprile
così saldo ed acuto,
quel profumo sottile
dentro il gelo perduto.
Là nel fondo del tempo al coro, all'eco
delle stagioni mi rapisce il senso
che non succede e reca
memoria della nostra ancor più intensa.
Un profumo, un ricordo,
che in sé vive ignorato,
un respiro, un accordo
alla morte affidato.


(da 'Poesie 1914-1963', Longo, 1986)


[ FONTE ]


Luigi Fallacara (Bari, 13 aprile 1890 – Firenze, 15 ottobre 1963)

[ Poeta e scrittore italiano. Attivo nelle avanguardie letterarie del primo '900, scrisse su Lacerba. Dopo aver partecipato alla Prima Guerra Mondiale approda alla fede cattolica, vivendo per sei anni ad Assisi e maturando dalla meditazione su San Francesco la sua poesia metafisica confluita in un lirismo mistico che canta l'amore per tutte le creature. ]

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